Sigari e abbinamenti, ne parliamo con l'esperto.

Quando ci apprestiamo a degustarci un sigaro, una delle prime scelte che ci troviamo a fare e se fumarlo da solo o, e nel mio caso vince sempre quest’ultima opzione, accompagnarci qualcosa.

Prenderci del tempo per noi, sedersi con calma e accompagnare il nostro sigaro con la giusta bevanda (e non solo) è per me quasi un atto spontaneo e naturale. Un modo per enfatizzare il piacere di quel momento, cercando di esaltarne gli aromi.

Un argomento molto ampio e complesso e quindi ho deciso di non trattarlo da solo, di parlarne con un amico, un esperto che conosce questo mondo in ogni sua più piccola sfaccettatura.

Ne parleremo, sotto forma di intervista, con Terry Nesti, responsabile Eventi di Manifatture Sigaro Toscano, divulgatore di storie (e passioni) per mestiere e per passione, tra coloro che studiano e propongono abbinamenti per il Club Amici del Toscano.

Tra l’altro, per chi ancora non conoscesse il “Club Amici del Toscano”, consiglio di andarlo a visitare, è necessaria la registrazione ma ci sono moltissimi spunti a articoli interessanti.

Qui il link per chi interessato  clubamicideltoscano

Screenshot della pagina di accesso al Sito del Club

Renato: Terry, parliamo di sigaro e abbinamenti (con un occhio di riguardo per il sigaro Toscano), prima di tutto: come nasce un abbinamento? Partendo dal presupposto che una valutazione sui gusti tenda ad essere soggettiva, esistono alcune indicazioni di massima che devono essere rispettate?

Terry: Un abbinamento nasce dall’occasione, nasce da una ricerca volta a raccontare le diverse tipologie di incontro fra una determinata bevanda o cibo e i sigari Toscano. Spesso a determinare la scelta fra uno o l’altro dei due attori in campo importante è sempre la regola dell’equilibrio: nessuno dei due protagonisti deve prevalere troppo sull’altro, ma devono soltanto essere complementari

Renato: Alla base di un buon abbinamento ci deve essere una buona conoscenza dei due prodotti? (due o più, si pensi ad un classico sigaro + rum + cioccolato)

Terry: Assolutamente. Sembra brutto da dire, ma soltanto abbinando e degustando possiamo percepire e spesso intuire le potenzialità dell’incontro, quindi l’esperienza vince quasi sempre, anche se spesso ci troviamo per mano delle belle, ma anche delle brutte, sorprese                                                

Renato: Quali sono secondo te gli errori più frequenti in cui possiamo incorrere?

Terry: L’errore frequente in cui cado spesso anche io, è quello di cercare di mettere insieme due prodotti che amo particolarmente, ma non sempre il risultato è quello che mi aspetto, lascio parlare il cuore, ma non sempre basta ci vuole anche la parte razionale

Renato: Gli abbinamenti, si sente spesso dire, possono essere per assonanza o per contrasto, ci puoi spiegare cosa si intende e farci qualche esempio?

Terry: Gli abbinamenti per assonanza sono quelli in cui i due protagonisti hanno note e corrispondenze molto similari, abbinamenti per dissonanza sono quelli fra due elementi apparentemente lontani fra loro, ma che nell’insieme si completano, per capirci: acido e basico o amaro e dolce. I primi sono più facili, ma spesso e volentieri tendono a stancare; gli altri sono più difficili da individuare, ma generalmente tendono ad essere più proficui e ripetersi più spesso

Renato: I sigari Toscano sono molti e con note e particolarità diverse, anche date dal tipo di tabacco usato per la costruzione. Mi viene da pensare ad un 1492 che è 100% tabacco nordamericano, piuttosto che un Soldati prevalentemente fatto con tabacco beneventano e che quindi risulta più leggero. Ti capita, conoscendo i tabacchi impiegati, di indirizzarti già verso alcuni prodotti da abbinare

Terry: Certamente sì, la materia prima è l’elemento più importante del nostro sigaro Toscano! E per la legge dell’equilibrio, di cui avevo parlato prima, se ho prodotti molto potenti per le mani probabilmente non utilizzerò sigari con forti dosi di tabacco beneventano e viceversa.

Renato: Con i sigari l’abbinamento per antonomasia è forse considerato quello con il rum, ma ci sono una moltitudine di prodotti alcolici o distillati che ben si prestano ad accompagnare il nostro sigaro nei momenti di relax, mi vengono in mente whisky, cognac, armagnac, vini, etc. Hai dei prodotti che preferisci abbinare, una sorta di tuo cavallo di battaglia quando vuoi andare sul sicuro?

Terry: Devo rispondere di sì, birre artigianali, bollicine e una determinata tipologia di passiti sono sicuramente i miei preferiti perché mi permettono di bere di più, abbassando il tenore alcolico della degustazione. Non disdegno però i distillati: grandi grappe italiane e tanti altri prodotti, ma vanno giocati con il sigaro giusto e spesso e volentieri anche con il momento migliore.

Renato: E parlando di whisky, ho notato che vengono spesso citati i torbati in abbinamento ai sigari, come se fosse un abbinamento per assonanza ideale.  Personalmente non ne sono del tutto convinto, se non si azzecca il whisky giusto (con sentori anche erbacei, floreali) e il sigaro giusto si rischia di fare un “troppo pieno” in cui i sentori fumosi si confondono. Te cosa ne pensi?

Terry: Mi piacciono tantissimo i Whisky torbati, forse sono i miei preferiti, ma non li vedo benissimo con il sigaro, perché spesso e volentieri sono delle assonanze che diventano troppo intense e che non riescono ad esaltare le caratteristiche dei singoli prodotti

Renato: Un abbinamento che non faccio spesso è quello con il vino rosso, ci sono regole da seguire? Ci sono vini che per la loro struttura, i loro tannini, possono essere più o meno adatti?

Terry: Questo è uno degli abbinamenti più complessi, ma quando riesce bene è anche il più godurioso, sicuramente si può fare soltanto con il sigaro Toscano dove l’amaro naturale e i sentori di legno creano un’assonanza con il vino. Bisogna scegliere vini rotondi con tannini non troppo marcati e magari con qualche anno sulle spalle.

Renato: invece, sempre parlando di vini: su vini liquorosi o vini spumanti andiamo sempre sul sicuro?

Terry: L’ho già detto, qui si vince facile. Ci sono delle possibilità di sbagliare naturalmente: ci sono tante tipologie di bollicine, ci si può divertire con situazioni diverse: si può giocare sulla freschezza, si può giocare sull’ossidazione o sul carattere del pinot nero quindi il sigaro sicuramente cambia, ma anche per i passiti è la stessa cosa, passito è una definizione generica che comprende i muffati e i grandi siciliani.

Renato: Trovo il sigaro Toscano, e quindi un sigaro di Kentucky curato a fuoco, abbia una “spigolosità” ed una nota talmente caratteristica, da permetterci un pochino più di manovre negli abbinamenti. Nel senso che è più difficile trovare prodotti in grado di sovrastarlo, come potrebbe accadere per dei sigari caraibici. Sei d’accordo?

Terry: Certamente, il rischio è però il contrario, cioè di metterlo con prodotti che non reggono il passo con il sigaro e che quindi nell’abbinamento vanno a sparire.

Renato: Adesso siamo nella stagione calda, e siamo portati a bere di più e cose più fresche. Io in questa stagione vado a cercare abbinamenti con i cocktail o con le birre. Con questi prodotti: qualche regola da seguire o spazio alla sperimentazione?

Terry: I cocktail mi piacciono perché già sono una commistione tra elementi creata dalla mano del barman e nella stagione calda il ghiaccio ci aiuta, anche se bisogna fare attenzione perché se vediamo una bevanda ghiacciata dobbiamo fare una pausa più lunga fra bevuta e fumata. Per le birre consiglio di provare quello che lo stile italiano per eccellenza: le Iga, Italian Grape Ale, cioè birre che utilizzano mosti di vino al loro interno.

Renato: Ti ho chiesto fino ad ora di distillati e prodotti alcolici, ma come vedi gli abbinamenti con prodotti analcolici? Il più classico è il caffè, ma immagino tu abbiamo provato a percorrere anche altre strade? (thè, infusi, succhi)

Terry: Ho fatto l’esperimento da poco con le bevande di Tassoni per un articolo sul sito del Club amici del Toscano e devo dire che sono state una piacevolissima sorpresa, ma nel tempo abbiamo usato spesso volentieri il tè nelle sue molteplici versioni e alcuni infusi, i succhi praticamente mai forse sarebbe una strada da provare.

Renato: Non vogliamo solo bere, anche se ci piace, parliamo di cose da mettere sotto i denti. Il classico dei classici è il cioccolato, ma cambiando totalmente registro... ho visto un articolo sulla rivista del club che parlava di formaggi. Ti va di stupirci?

Terry: il cioccolato è un abbinamento ormai consolidato, con i formaggi stiamo lavorando da anni, anche con Slow Food, e anche quello sta andando molto molto bene. Consiglio con un nuovo Toscano Originale 1891 di provarlo con il Blu di bufala di Quattro portoni.

Renato: Lo scorso dicembre, al termine di una nostra degustazione online, mi ha detto: “il prossimo anno con i panettoni”, era una battuta/provocazione o mi devo mettere a organizzare per dicembre?

Terry: Questa è un’altra delle mie passioni: panettone tutto l’anno panettone! Abbiamo in Italia una realtà di grandi maestri che fanno panettoni buonissimi, è un dolce non troppo dolce con note ed elementi speziati che, per molti versi, richiamano i sigari Toscano.

Renato: ok, allora penso a come organizzare J

Ringraziamo Terry per le risposte e per il tempo dedicato.

Noi, anche con il suo aiuto, torneremo a proporvi delle serate dedicate ad abbinamenti che riteniamo interessanti,

Nell’attesa avete in questo articolo ( con il quale abbiamo intanto scalfito la superficie di un argomento molto molto ampio) alcune indicazioni da seguire come linee guida, poi il consiglio è sempre quello di sperimentare, sperimentare, sperimentare!

Ritagliatevi un po’ di quello che è il bene forse più prezioso: Il tempo, e trovate quell’abbinamento/ti che è/sono più nelle vostre corde.

Dedicatevi del tempo, voletevi bene!

IL PRESENTE ARTICOLO E’ INDIRIZZATO AD UN PUBBLICO MAGGIORENNE E INTERESSATO AL MONDO DEL FUMO LENTO.

NON COSTITUISCE ISTIGAZIONE AL FUMO. SI RICORDA CHE IL FUMO NUOCE GRAVEMENTE ALLA SALUTE.